NOTA MIUR 19.02.2018, N. 404
La
presente nota intende porre all'attenzione dei Direttori Generali degli Uffici
scolastici regionali alcuni primi orientamenti operativi e linee di sviluppo,
utili a dare attuazione al decreto legislativo n. 65/2017 (di seguito decreto)
per la realizzazione del sistema educativo integrato "zerosei".
Il
provvedimento riveste un notevole significato culturale, istituzionale e civile
in relazione alle attese sociali e agli obiettivi educativi di qualità da
raggiungere.
Si
chiede di farne oggetto di specifica attenzione, coinvolgendo i soggetti
direttamente interessati (Regioni, Comuni, privati), nel rispetto delle
reciproche competenze, e sensibilizzando i dirigenti scolastici per una doverosa
conoscenza delle opportunità che il citato decreto offre all'azione quotidiana
delle istituzioni scolastiche.
Per
agevolare tali azioni, è stato istituito - in via temporanea - un Gruppo di
supporto operante presso l'Ufficio di Gabinetto del Ministro, con il compito di
predisporre un primo quadro di riferimento, al quale le indicazioni che seguono
si ispirano, per le azioni che poi saranno assunte in carico dagli organismi
previsti dalle norme, cioè dalla Commissione per il sistema integrato di cui
all'art. 10 del decreto, recentemente costituita con decreto ministeriale n. 48
del 26 gennaio 2018, per compiti di orientamento culturale e pedagogico, e dalla
Cabina di regia (di cui al Piano di azione pluriennale deliberato dal Consiglio
dei Ministri in data 11 dicembre 2017) per la definizione e la verifica delle
linee di sviluppo dell'intero sistema.
1.
Avvio del sistema integrato "zerosei"
Con
l'adozione del Piano di azione pluriennale per l'attuazione del sistema
integrato "zerosei" e del relativo piano di riparto
dei finanziamenti, di cui al decreto ministeriale n. 1012 del 22 dicembre 2017,
l'attuazione del decreto entra in una fase pienamente
operativa.
Come è
evidente lo sviluppo di tutte le potenzialità insite nel nuovo dispositivo
legislativo relativo allo "zerosei" richiama
l'esigenza di una pluralità di azioni e di interventi, ai vari livelli di
responsabilità politica e amministrativa, nella prospettiva di una governance strategica, articolata ed efficace (art.
4).
Trattandosi
di materia legislativa "concorrente", le competenze dei diversi soggetti
istituzionali vanno correttamente interpretate e trovano, ora, una esplicita
definizione all'interno del decreto, in particolare agli articoli 5 (Funzioni
dello Stato), 6 (Funzioni delle Regioni), 7 (Funzioni degli Enti
Locali).
L'intero
settore "zerosei" assume un prioritario carattere
educativo, da cui deriva una funzione di impulso e coordinamento di carattere
nazionale che trova il suo momento di sintesi nel Piano di azione pluriennale
(art. 8).
Il
Miur, cui è attribuito un ruolo di indirizzo complessivo del sistema integrato,
si sta dotando degli opportuni strumenti gestionali per assicurare con
tempestività l'adozione di tutti gli atti che si rendono
necessari.
In
questa fase di avvio si richiamano gli spazi operativi che fin da ora possono
sostanziare le prime azioni utili ad implementare a livello territoriale il
sistema integrato, con particolare riferimento agli impegni riconducibili alle
responsabilità dell'Amministrazione scolastica statale centrale e periferica
(formazione in servizio, attuazione dell'ordinamento,
...).
In
particolare, il decreto affida agli Uffici scolastici regionali un ruolo di
collaborazione con le Regioni, previe opportune intese, ai fini della
programmazione dell'istituzione dei poli per l'infanzia (art. 3, comma 2) e
della promozione dei coordinamenti pedagogici (art. 6, comma 1, lett. c.).
2.
Forme di governance territoriale
In
relazione ai numerosi adempimenti previsti per l'attuazione del decreto, si
invita ogni Ufficio scolastico regionale a costituire in tempi brevi uno staff
interno, al fine di realizzare la necessaria interazione interistituzionale con
i diversi attori del sistema integrato, in modo che sia assicurata una forma di
contatto informativo rapida e tempestiva, per la reciproca conoscenza di
decisioni, iniziative, flussi finanziari, che coinvolgono il sistema integrato
"zerosei".
La
composizione degli staff dovrà essere comunicata alla Direzione Generale per gli
Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione -
Ufficio II (dgosv.ufficio2@istruzione.it) entro il 28 febbraio 2018, anche in
previsione di un primo, prossimo incontro nazionale dei Direttori Generali degli
Uffici scolastici regionali e dei dirigenti incaricati di seguire l'attuazione
del decreto (si suggerisce almeno un referente per la parte amministrativa e un
referente per la dimensione pedagogica).
Tenendo
conto della complessità dei livelli di governo del sistema integrato è
opportuno, nel rispetto delle competenze dei diversi soggetti (Amministrazione
scolastica, Regione, Enti locali, servizi e istituzioni educative statali,
private e paritarie, Università), attivare in ogni Regione un tavolo di
confronto interistituzionale - in questa prima fase, anche di carattere
informale - che veda la presenza dei rappresentanti delle diverse componenti del
costituendo sistema integrato "zerosei".
Alla
luce delle esperienze più significative messe in atto da alcuni Uffici
scolastici regionali, si richiamano come possibili oggetti di attenzione del
tavolo:
- la
ricognizione complessiva dei finanziamenti messi a disposizione dal decreto e di
quelli destinati al sistema educativo della prima e seconda infanzia (ivi
compresi i finanziamenti statali e regionali alle scuole dell'infanzia paritarie
e per il funzionamento delle sezioni primavera);
- le
caratteristiche della domanda educativa e delle risposte offerte a livello
territoriale (andamenti demografici, attivazione di nuovi servizi,
programmazioni concertate, ecc., anche con riferimento alle risorse umane e
professionali disponibili nell'intero sistema, avuto riguardo alle diverse
tipologie gestionali - v. il punto 3);
-
l'attivazione concordata di iniziative di formazione continua in servizio,
riferite all'intero settore "zerosei", utilizzando le
diverse fonti di finanziamento e nell'alveo dell'impianto complessivo del Piano
nazionale di Formazione di cui al decreto ministeriale n. 797/2016 (v. il punto
4);
- la
stipula di accordi e protocolli di intesa per affrontare gli aspetti innovativi
di cui al decreto, con particolare riferimento alle modalità di istituzione e
funzionamento dei poli per l'infanzia e delle sezioni primavera, al fine di
arricchire il quadro delle opportunità educative per le bambine e i bambini di
ogni territorio (v. il punto 5);
-
l'individuazione delle condizioni necessarie per assicurare la presenza dei
coordinamenti pedagogici territoriali, che dovranno valorizzare le risorse già
presenti all'interno del sistema integrato e che richiedono una esplicita
concertazione tra Regione, Ufficio scolastico regionale ed Enti locali (v. il
punto 6).
Si
tratta di orientamenti puramente esemplificativi che dovranno essere
contestualizzati in ogni territorio regionale, mediante opportuni raccordi
operativi, nel rispetto delle diverse sensibilità istituzionali e culturali
presenti in un sistema educativo di carattere pluralistico, con l'obiettivo
comune di estendere il servizio e di generalizzare gli elementi di qualità
dell'intero sistema.
Il
Miur si impegna a destinare un apposito spazio informativo nel proprio sito
istituzionale, dedicato al sistema integrato "zerosei", per dare riscontro delle azioni intraprese e
condividere le iniziative più significative promosse a livello centrale e
locale. Si invitano gli Uffici scolastici regionali a procedere in
analogia.
3.
Ricognizione delle risorse e forme di monitoraggio
Un
aspetto decisivo per lo sviluppo del sistema integrato "zerosei" è costituito dalla possibilità di una effettiva
espansione della presenza di servizi educativi e di scuole dell'infanzia, nelle
tipologie indicate dall'art. 2 del decreto, soprattutto in quei territori che ne
sono provvisti in maniera non adeguata. A tal fine è necessario che si realizzi
un'analisi congiunta della domanda inevasa di iscrizione ai servizi educativi e
alle scuole dell'infanzia, avvalendosi delle attuali fonti informative e
individuando le possibili risposte in termini di equilibrata offerta di
strutture educative e scolastiche.
Il
Miur sta mettendo a punto uno specifico sistema informativo (art. 5 del
decreto), con la partecipazione dei diversi soggetti del sistema integrato, in
modo da mettere a disposizione un quadro organico della
situazione.
Nelle
more dell'attivazione di tale sistema è opportuno procedere ad un'analisi
approfondita dei dati al momento disponibili (sistema informativo del Miur, del
Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Dipartimento per le
politiche della famiglia, dell'lstat, dei sistemi
informativi delle Regioni, delle fonti locali, ecc.) per consentire una lettura
d'insieme dei fabbisogni, delle relative priorità di intervento, delle
iniziative che i diversi soggetti possono attivare in un'ottica
complementare.
L'Amministrazione
centrale - nell'ambito dei provvedimenti amministrativi di prossima emanazione -
è impegnata a dare seguito a quanto disposto in sede di legge di bilancio 2018
(Legge 205 del 27 dicembre 2017, art. 1, comma 613), anche per consentire una
prima attuazione del comma 7 dell'art. 12 decreto in merito all'estensione
dell'organico di potenziamento nella scuola dell'infanzia
statale.
4.
Iniziative di formazione in servizio del personale
Un
terreno assai concreto in cui mettere alla prova le potenzialità del sistema
integrato riguarda la qualificazione del personale educativo e insegnante
operante nell'insieme delle strutture educative "zerosei". In tale quadro si inseriscono alcuni provvedimenti
amministrativi previsti dal decreto (percorso di specializzazione 0-3 per
laureati in scienze della formazione primaria, riconoscimenti servizi prestati
nelle sezioni primavera, possibilità per i laureati in Scienze dell'educazione -
L19 di accedere, previo superamento della prova di accesso, al terzo anno di
Scienze della formazione primaria) che sono in fase di emanazione da parte degli
organi competenti e che saranno messi rapidamente a disposizione degli
interessati.
Si
segnala in questa sede l'opportunità di dedicare una specifica attenzione alle
attività di formazione continua in servizio del personale docente, a partire dal
pieno coinvolgimento degli insegnanti della scuola dell'infanzia statale che,
sovente, restano al margine delle azioni formative di carattere più generale
rivolte al personale della scuola.
A tal
fine, nella recente nota
n. 47777 dell'8-11-2017, predisposta dalla Direzione Generale per il
Personale del Miur, si raccomanda che nell'utilizzo delle risorse finanziarie
erogate per la seconda annualità del Piano nazionale di formazione di cui al
decreto ministeriale n. 797/2016, sia dato particolare risalto alla formazione
da rivolgere agli operatori della scuola dell'infanzia e, in senso lato,
dell'intero settore "zerosei".
Poiché
la concreta progettazione e gestione delle iniziative formative è rimessa alle
reti di ambito territoriale (319 in tutta Italia) e per esse alle scuole
capofila della formazione, d'intesa con le scuole di ogni rete, si raccomanda
agli Uffici scolastici regionali di realizzare efficaci forme di coordinamento
regionale affinché l'obiettivo, previsto nella nota sopra citata, di organizzare
almeno due moduli formativi in ogni rete di ambito rivolti al personale delle
scuole dell'infanzia, sia effettivamente realizzato.
Si
ricorda anche il valore dei temi suggeriti, che attengono al pieno dispiegarsi
del senso del progetto "zerosei" in termini di qualità
dei contesti di cura e apprendimento, di risposta qualificata ai compiti di
crescita di bambine e bambini, di continuità educativa per la prima infanzia e
nel rapporto con l'intero primo ciclo di istruzione.
Una
curvatura particolare può essere impressa anche al tema del coordinamento
pedagogico, con l'attivazione di seminari rivolti ad operatori delle diverse
strutture - a partire dagli insegnanti della scuola dell'infanzia statale -
interessati a consolidare le proprie competenze di supervisione didattica e
professionale, prendendo spunto in questo caso anche dalle ricerche in atto
sulla qualità educativa (autovalutazione, RAV-infanzia, rendicontazione sociale,
ecc.).
È
altresì altamente auspicabile un uso coordinato e convergente delle risorse per
la formazione in servizio del personale, sia di quelle destinate a tale scopo
dal Piano di azione pluriennale, sia di quelle previste nei bilanci delle
diverse istituzioni che partecipano al sistema integrato.
5.
Poli per l'infanzia e sezioni primavera
Tra le
iniziative di carattere innovativo previste dal decreto merita la dovuta
attenzione la costituzione di poli per l'infanzia, nel duplice significato
di:
a)
approntamento di strutture edilizie destinate ad accogliere i poli per
l'infanzia, anche tramite l'utilizzazione di specifiche risorse per l'edilizia
scolastica innovativa (con le procedure di cui all'art. 3 del decreto) o per la
ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento, ecc. (Legge
128/2013 e successivi provvedimenti);
b)
programmazione e istituzione di poli per l'infanzia, definendone le
caratteristiche gestionali (che possono coinvolgere anche direzioni didattiche o
istituti comprensivi), per assicurare la continuità del percorso educativo e
scolastico.
A tal
fine è opportuno che a livello regionale si definisca un protocollo di intesa,
tra Regione e Ufficio scolastico regionale, per programmare e regolare le
diverse modalità di gestione dei poli per l'infanzia, avuto riguardo agli
aspetti strutturali e funzionali, alle caratteristiche del progetto educativo,
alle modalità di collaborazione del diverso personale (educativo, insegnante,
ecc.) in esso operante, alle forme di coordinamento pedagogico e di formazione
del personale.
Anche
la conferma e la nuova istituzione di sezioni primavera, per bambini dai 24 ai
36 mesi (per i cui adempimenti si richiama quanto previsto nell'accordo
intervenuto in Conferenza Unificata il 27 luglio 2017 - Atto 86/2017), può
inserirsi nella prospettiva dei poli per l'infanzia, rispondendo al principio di
favorire una migliore continuità educativa. Il decreto ha infatti confermato che
è possibile aggregare le sezioni primavera alle scuole dell'infanzia statali o
paritarie o inserirle nei poli per l'infanzia.
Il
consolidamento delle sezioni primavera richiede una particolare attenzione alla
continuità e consistenza dei finanziamenti necessari per il loro funzionamento,
ai profili organizzativi, alle forme contrattuali predisposte dagli enti
gestori, alle garanzie di qualità pedagogica (formazione, coordinamento,
supervisione). A tal fine si ricorda che è già operante presso ogni Ufficio
scolastico regionale un apposito "tavolo tecnico di valutazione e confronto"
(Atto CU 83/2013) per la concertazione delle decisioni in materia di sezioni
primavera, le cui funzioni saranno da ricomprendere gradualmente nelle nuove
modalità di governance del sistema "zerosei".
A
livello nazionale saranno fornite, nell'ambito delle più generali Linee
pedagogiche per il sistema integrato di educazione e istruzione, apposite
indicazioni operative per accompagnare lo sviluppo dei poli per l'infanzia e
delle sezioni primavera, valorizzando esperienze di qualità già avviate in
numerosi territori.
6.
Coordinamento pedagogico territoriale
L'istituzione
di coordinamenti pedagogici territoriali è considerato dal decreto un obiettivo
strategico per lo sviluppo e la qualificazione del sistema integrato. Il
coordinamento pedagogico è chiamato a svolgere funzioni di orientamento
pedagogico, di sostegno allo sviluppo della rete di tutte le strutture del
sistema "zerosei", di progettazione della formazione
continua in servizio del personale, di collaborazione con le Università nella
formazione di base per l'accesso alla professione di educatore e di docente.
Promuove ricerche e iniziative di innovazione organizzativa, educativa e
didattica, fornisce consulenza e supervisione professionale, con un focus mirato
anche al funzionamento pedagogico dei poli per l'infanzia.
In
molte realtà questa esperienza è già stata avviata e si tratta ora di favorirne
la diffusione e il consolidamento, utilizzando appieno tutte le opportunità
offerte dalla norma.
Il
decreto affida la promozione di tali strutture alle Regioni sulla base di intese
con gli Uffici scolastici regionali e le rappresentanze degli Enti locali,
valorizzando le risorse professionali disponibili all'interno del sistema
integrato e salvaguardando peculiarità, identità, modelli
organizzativi.
A tal
fine è opportuno compiere una ricognizione delle iniziative di raccordo
territoriale esistenti e avviare protocolli operativi a livello regionale e
locale con i quali definire modalità di rapporto, compiti, responsabilità
amministrative e pedagogiche, risorse umane e finanziarie disponibili per
l'attivazione del coordinamento pedagogico territoriale.
In
questo quadro vanno coinvolte anche le migliori professionalità presenti nel
sistema scolastico statale, con riferimento specifico ai docenti delle scuole
dell'infanzia, nell'ambito della valorizzazione della professionalità e delle
figure intermedie auspicate dalla legge n. 107/2015 (organico di potenziamento
per progetti territoriali, figure di collaborazione interne alle scuole,
formazione in servizio anche in rete).
Tanto
premesso, si sottolinea la necessità di favorire in tutti i territori la
promozione della continuità del percorso educativo e scolastico, al fine di
poter garantire a tutte le bambine e a tutti i bambini di età compresa tra zero
e sei anni pari opportunità di educazione e di istruzione.
Nessun commento:
Posta un commento