Dall’amministrazione solo risposte negative alle
richieste sindacali. Confermata l’istituzione degli ambiti. Prosegue la nostra
battaglia contro la chiamata diretta e per fermare i meccanismi infernali della
mobilità.
03/12/2015
L’amministrazione,
facendo seguito agli impegni assunti nel corso del precedente incontro ha
fornito ai sindacati una informazione molto carente, e solo verbale, in merito
ai criteri generali definiti in seno al gruppo di lavoro (costituito presso il Miur con DM del 14/10/2015) sulla prossima costituzione
degli ambiti territoriali. Tali criteri verranno inviati (con nota ministeriale
o direttiva di prossima emanazione ai sensi del comma 66 della legge 107/15) ai
direttori scolastici regionali per quanto di loro competenza.
In sintesi questi i criteri generali decisi dal Miur
- La dimensione dell’ambito
territoriale sarà sub-provinciale
- Nessun ambito sarà costituito
con scuole di diversa provincia o regione.
- Lo stesso ambito dovrà avere
scuole sia del primo che del secondo ciclo.
- Le scuole che faranno parte di
un certo ambito territoriale lo dovranno essere nella loro interezza
(quindi anche se hanno, ad esempio, sezioni staccate o plessi in comuni
diversi).
- “Di norma” gli ambiti dovranno
avere un numero di alunni non superiore a 40.000.
- Nelle città metropolitane il
numero di alunni potrà arrivare fino a 60.000, in giustificazione della viciniorità delle scuole e del criterio di facile
raggiungibilità.
- Nelle zone di minore densità
abitativa, o di difficile comunicazione, il numero di alunni non dovrebbe
comunque scendere sotto ai 22.000.
- Se debitamente motivate ci
potranno essere delle eccezioni al numero minimo di alunni (ad esempio
nelle zone montane oppure nelle province che hanno un numero complessivo
di alunni inferiore a 22.000, quali ad esempio Gorizia, Isernia, Verbania
ed Oristano).
Informativa del Miur sul
contratto integrativo della mobilità 2016/2017
Rispetto ai
nodi preliminari rappresentati unitariamente dai
sindacati nell’incontro del 12 novembre scorso,
l’amministrazione ha dato le seguenti risposte:
- la mobilità rimarrà con cadenza
annuale
- i soli docenti neo-assunti in
fase zero ed A e i docenti titolari sul sostegno nel secondo grado
(attualmente titolari DOS) avranno diritto a chiedere la sede definitiva
di scuola nella mobilità di seconda fase (e per questi ultimi si tratta di
una novità che segue una nostra ferma richiesta).
- gli altri docenti potranno fare
domanda di mobilità, sia territoriale che professionale, solo chiedendo
gli ambiti territoriali (l'amministrazione propone che la quota riservata
alla mobilità professionale sia del 30% ).
- prioritariamente i docenti
assunti entro il 2014-15 e, successivamente, anche i docenti assunti in
fase B o C, ma solo se assunti dalle GAE avranno diritto a
partecipare alla mobilità straordinaria (ai sensi del comma 108 della
legge 107/15), per tutti i posti e per tutti gli ambiti territoriali.
- confermato il blocco triennale
per la mobilità verso altra provincia, sia per i docenti assunti in fase
zero ed A sia per coloro immessi in ruolo da concorso in fase B o C.
Infine,
l’amministrazione ha comunicato di aver presentato un emendamento finalizzato
alla proroga dell’assegnazione provvisoria interprovinciale anche per l’anno
scolastico 2016/17 dei docenti assunti entro il 2014/15.
La posizione della FLC CGIL
La FLC CGIL,
assieme a tutti gli altri sindacati, ha ribadito ancora la netta contrarietà all’attivazione
degli ambiti territoriali in quanto strettamente connessi alla chiamata diretta
dei docenti da parte della dirigenza scolastica. E questo per noi è un fatto
inaccettabile.
Incomprensibile
l’ostinazione dell’amministrazione nel rifiutare qualsiasi proposta atta a
“contenere” le tante contraddizioni della legge, principalmente riconducibili
al diritto di salvaguardare la titolarità di sede dei docenti soprannumerari (o
ex soprannumerari) e al diritto di tutti di accedere alla mobilità con le stesse
opportunità, indipendentemente dalla fase di immissione in ruolo.
Il sindacato
in tutta la fase di confronto sulla 107 non ha mai fatto mancare il suo
contributo competente, ma finora le risposte dell’amministrazione sono state
molto deludenti. Se non ci saranno profondi ripensamenti non esisteremo a
aprire un vasto contenzioso per contrastare l’illegittimità di certi
provvedimenti; anche da questo atteggiamento di chiusura si capisce che la
“Buona scuola” in realtà non sta a cuore a chi l’amministra.
Verificheremo
nel prossimo incontro, previsto per il pomeriggio del 14 dicembre, se saranno
accolte le richieste avanzate unitariamente, anche oggi, da tutti i sindacati.
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