Ordinamenti
Il sistema di istruzione nazionale è
interessato ad una fase di riforma degli ordinamenti che interessa tutti gli
ordini di scuola e che si realizzerà in un arco di tempo molto ampio.
Una prima riforma di ordinamento era stata definita tra il 2003 e il 2005 per la
scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione ed aveva trovato
attuazione graduale negli anni successivi; per la scuola secondaria di II grado
era stata definita una riforma di ordinamento tra il 2005 e il 2007 senza che
si concretizzasse in una fase applicativa.
Con la nuova legislatura sono state definite da apposite leggi (n. 133/2008, articolo 64 e legge 169/2008) obiettivi e criteri di
attuazione della riforma del sistema di istruzione, secondo una linea di
continuità e di razionalizzazione con quanto già definito per via
normativa negli anni immediatamente precedenti.
La legge 133/2008 ha previsto che per i diversi settori scolastici e per gli
ambiti di ordinamento si proceda alla emanazione di specifici regolamenti sotto
forma di Decreti del Presidente della Repubblica.
All’inizio dell’anno scolastico 2009-10 risultavano approvati ed
entrati in vigore quattro di questi Regolamenti; altri cinque erano nella
procedura consultiva in vista della loro approvazione definitiva.
I regolamenti attualmente in vigore riguardano, in particolare:
- la razionalizzazione della rete scolastica (dpr 81/2009);
- il riordino della scuola dell’infanzia e del primo ciclo (dpr 89/2009);
- il coordinamento delle norme per la valutazione degli alunni (dpr 122/2009).
Scuola dell’Infanzia e primo ciclo
Regolamento dpr 89/2009
Scuola dell’infanzia
La scuola dell’infanzia è aperta a tutti i bambini italiani e
stranieri che abbiano un'età compresa fra i tre e i cinque anni compiuti
entro il 31 dicembre. Ha durata triennale e non è obbligatoria.
Questo primo segmento del percorso di istruzione concorre all’educazione
e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale
dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia,
creatività, apprendimento, e ad assicurare un’effettiva
eguaglianza delle opportunità educative. Nel rispetto della primaria
responsabilità educativa dei genitori, la scuola dell’infanzia
contribuisce alla formazione integrale dei bambini e, nella sua autonomia e
unitarietà didattica e pedagogica, realizza la continuità
educativa con la scuola primaria (art. 2 legge n. 53 del 28 marzo 2003).
Possono iscriversi alla scuola dell’infanzia i bambini che compiono tre
anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di
riferimento. Tale possibilità è, comunque, subordinata alle
seguenti condizioni previste dall’articolo 2 del Regolamento (dpr 89/2009):
a) disponibilità dei posti;
b) accertamento dell'avvenuto esaurimento di eventuali liste di attesa;
c) disponibilità di locali e dotazioni idonei sotto il profilo
dell'agibilità e funzionalità, tali da rispondere alle diverse
esigenze dei bambini di età inferiore a tre anni;
d) valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei
tempi e delle modalità dell'accoglienza.
L'orario di funzionamento della scuola dell'infanzia è stabilito in 40
ore settimanali, con possibilità di estensione fino a 50 ore. Le
famiglie possono richiedere un tempo scuola ridotto, limitato alla sola fascia
del mattino, per complessive 25 ore settimanali (art. 2, dpr 89/2009).
Primo ciclo
Il primo ciclo di istruzione si articola in due percorsi scolastici consecutivi
e obbligatori:
1. la scuola primaria, della durata di cinque anni;
2. la scuola secondaria di primo grado, della durata di tre anni.
La scuola primaria promuove, nel rispetto delle diversità individuali,
lo sviluppo della personalità; permette di acquisire e sviluppare le
conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistemazioni
logico-critiche; favorisce l’apprendimento dei mezzi espressivi, ivi
inclusa l’alfabetizzazione in almeno una lingua dell’Unione europea (inglese) oltre alla lingua italiana; pone
le basi per l’utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del
mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi; valorizza le
capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo; educa i
giovani cittadini ai principi fondamentali della convivenza civile (Legge
53/2003).
La frequenza alla scuola primaria è obbligatoria per tutti i ragazzi
italiani e stranieri che abbiano compiuto sei anni di età entro il 31
dicembre. L'iscrizione è facoltativa per chi compie sei anni entro il 30
aprile dell'anno successivo.
L’orario settimanale delle lezioni nella scuola primaria può
variare in base alla prevalenza delle scelte delle famiglie da 24 a 27 ore,
estendendosi anche fino a 30 ore.
In alternativa a tali orari normali, le famiglie, in base alla
disponibilità dei posti e dei servizi attivati, possono chiedere il
tempo pieno di 40 ore settimanali.
A partire dall’anno scolastico 2009-10, gradualmente viene superata
l’organizzazione a moduli e ridotta al massimo la compresenza.
Contestualmente, a cominciare dalle prime classi ad orario normale, viene
introdotto il modello del docente unico di riferimento con orari di
insegnamento prevalente e con compiti di coordinamento.
La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline, è
finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio e di
interazione sociale; organizza ed accresce, anche attraverso l'alfabetizzazione
e l'approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le
abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione
sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; sviluppa
progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti
alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla
prosecuzione delle attività di istruzione e formazione; introduce lo
studio di una seconda lingua dell'Unione europea; aiuta ad orientarsi per la
successiva scelta di istruzione e formazione.
La frequenza alla scuola secondaria di primo grado è obbligatoria per
tutti i ragazzi italiani e stranieri che abbiano concluso il percorso della
scuola primaria.
Il primo ciclo di istruzione si conclude con un esame di Stato, il cui
superamento costituisce titolo di accesso al secondo ciclo.
L’orario settimanale delle lezioni nella scuola secondaria di primo
grado, organizzato per discipline, è pari a 30 ore. In base alla
disponibilità dei posti e dei servizi attivati, possono essere
organizzate classi a tempo prolungato funzionanti per 36 ore settimanali di
attività didattiche e di insegnamenti con obbligo di due-tre
rientri pomeridiani.
Su richiesta della maggioranza delle famiglie, il tempo prolungato può
essere esteso a 40 ore.
Per saperne di più consulta la
pagina della normativa
Secondo ciclo
Dall'anno scolastico 2010-2011 è entrata in vigore la riforma del
secondo ciclo di istruzione, un provvedimento che riduce la frammentazione degli
indirizzi nei licei e rimodula l'istruzione tecnica e professionale. Si tratta
di una riforma importante, caratterizzata dal riordino del secondo grado
dell'istruzione secondaria, con conseguente introduzione di novità ordinamentali importanti per la scelta dei percorsi di
studio
·
Nuovi Istituti professionali
La Riforma riconosce alle scuole una maggiore autonomia consentendo loro di
elaborare piani formativi adatti alle richieste dell'utenza, pur nel rispetto
del percorso di studi previsto a livello nazionale.
LICEI
Il liceo dura cinque anni. Si articola in due bienni e in un quinto anno al
termine del quale si sostiene l'esame di Stato, propedeutico al proseguimento
degli studi universitari.
Sono previsti sei percorsi, alcuni dei quali si articolano in indirizzi (il
liceo artistico ne ha sei), oppure prevedono un'opzione, cioè un piano
di studi diverso rispetto a quello principale:
1. Liceo artistico -
indirizzo Arti figurative, Architettura e ambiente, indirizzo Design,
Audiovisivo e multimediale, indirizzo Grafica, Scenografia.
2.
Liceo classico
3.
Liceo linguistico
4. liceo musicale e
coreutico, con le sezioni Musicale e Coreutica
5. Liceo scientifico e
opzione scienze applicate
6. Liceo delle scienze
umane e opzione economico-sociale
ISTITUTI TECNICI
Tutti gli istituti tecnici hanno la durata di cinque anni e si articolano in
due bienni e in un quinto anno, al termine del quale si sostiene l'esame di
Stato e si consegue il diploma di istruzione tecnica propedeutico al
proseguimento degli studi universitari.
Gli Istituti tecnici si ripartiscono in due settori: il settore Economico
articolato in due indirizzi (indirizzo Amministrazione, Finanza e marketing,
indirizzo Turismo); il settore Tecnologico articolato in 9 indirizzi (indirizzo
Meccanica, meccatronica ed energia, indirizzo Trasporti e logistica, indirizzo
Elettronica ed elettrotecnica, indirizzo Informatica e telecomunicazioni,
indirizzo Grafica e comunicazione, indirizzo Chimica, materiali e
biotecnologie, indirizzo Sistema moda, indirizzo Agraria, agroalimentare e
agroindustria, indirizzo Costruzioni , ambiente e territorio).
Sono previste articolazioni ed opzioni per corrispondere alle diverse e
specifiche esigenze produttive.
ISTITUTI PROFESSIONALI
Gli istituti professionali fanno parte a pieno titolo del sistema di istruzione
assieme ai licei e agli istituti tecnici. Hanno la durata di cinque anni e sono
articolati in due bienni e in un quinto anno, al termine del quale si sostiene
l'esame di Stato e si consegue il diploma di istruzione professionale utile
anche alla continuazione degli studi in qualunque facoltà universitaria.
Gli istituti professionali si ripartiscono in due settori: il settore dei
servizi articolato in quattro indirizzi (indirizzo Servizi per l'agricoltura e
lo sviluppo rurale, indirizzo Servizi socio-sanitari, indirizzo Servizi per
l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera, indirizzo servizi
commerciali) e il settore industria e artigianato articolato in due indirizzi (
indirizzo Produzioni industriali e artigianali e indirizzo Manutenzione e
assistenza tecnica).
Per saperne
di più consulta la pagina della normativa
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