Mobilità scuola
2016/2017: la trattativa con il MIUR riparte l’11 gennaio
Dal Ministero
dell’Istruzione una nuova bozza di contratto per regolare la mobilità, con
qualche apertura per superare i passaggi irrazionali della legge 107/15.
L’impegno dei sindacati scuola uniti su equità e trasparenza nell’attribuzione
della sede scolastica ai docenti.
29/12/2015
Facendo seguito agli impegni assunti dal Capo di Gabinetto del
Ministro nell’incontro del 23 dicembre scorso nella serata del 28 dicembre c’è stato un
ulteriore approfondimento presso il Gabinetto del Ministro alla presenza anche
del capo Dipartimento e del Direttore generale del personale, sempre sui punti
politici preliminari posti unitariamente dai sindacati sullamobilità.
La posizione del MIUR
Nella sua introduzione il vice capo di Gabinetto dott. Rocco Pinneri ha esposto preliminarmente ai sindacati quelli che
sono i"paletti vincolanti" per
il MIUR sulla mobilità a seguito dell’entrata in vigore della
legge 107/15 e quali gli spazi di agibilità nella trattativa per
il rinnovo del contratto al fine di acquisire regole quanto più
condivise.
I paletti
- Tempi
contingentati per raggiungere un accordo (massimo entro gennaio)
- Costituzione
degli ambiti territoriali sin dal prossimo anno 2016-2017 in quanto voluti
dal legislatore come elemento di cambiamento del sistema scolastico
- Superamento
per via contrattuale di alcune rigidità introdotte dalla legge 107/15 che
creano disparità di trattamento tra i docenti.
Le aperture del
MIUR
- Presentazione
ai sindacati di una nuova bozza di contratto sulla mobilità per avviare la
trattativa con presupposti diversi rispetto a quella di inizio dicembre
- Massima
disponibilità ad attuare in modo ragionevole la legge 107/15 per gli
aspetti connessi alla mobilità
- Massima
disponibilità ad evitare ogni possibile “iniquità”
nell’interpretazione/lettura sempre della legge.
Alcune anticipazioni. Consentire la mobilità su sede (e
non solo su ambito come previsto precedentemente) in fase provinciale non solo
ai neo assunti in fase Zero e A (come prevede la legge), ma anche a
tutti i docenti già titolari in provincia che desiderano cambiare scuola di
titolarità. Quindi potranno presentare domanda, continuando ad indicare le
singole scuole, tutti i i docenti già di ruolo prima
della legge 107 che lo vorranno, in aggiunta a coloro che, in esubero o DOS,
intendono acquisire una titolarità di scuola o rientrare nella ex scuola di
titolarità se trasferiti come perdenti, posto negli ultimi 8 anni, cosi
come prevede il vecchio contratto.
La posizione della FLC
CGIL
Il fatto che il MIUR ritiri la primitiva bozza di CCNI sulla mobilità per
presentare un testo più “avanzato” è un dato apprezzabile, rispetto alla precedente
intransigenza che aveva creato una situazione di stallo e bloccato la
trattativa.
Abbiamo ribadito, ancora un volta, la nostra contrarietà alla
chiamata diretta dei docenti, tramite ambito, da parte dei dirigenti
scolastici. L’amministrazione deve assumere esplicitamente nel contratto
sulla mobilità l’impegno a definire consensualmente e contrattualmente,
ancorché in sequenza successiva vista l’emergenza dei tempi rapidi, i criteri
in base ai quali sarà fatta la successiva assegnazione di questi docenti dagli
ambiti alle singole scuole. È inaccettabile, perché lesiva dell’obbligo
costituzionale in capo alla pubblica amministrazione di “buona amministrazione
ed imparzialità”, l’assenza di massima trasparenza, oggettività, misurabilità e
condivisione nel procedere per tale passaggio. Quindi gli ambiti territoriali
non possono essere un semplice elenco nominativo, ma una graduatoria da cui
attingere, con criteri oggettivi, i docenti di cui la scuola ha bisogno in base
alle esigenze deliberate nel POF triennale. Attuare gli ambiti (come entità
geografica o amministrativa) è possibile, ma a condizione di non mettere in
moto meccanismi di discrezionalità di scelta da parte dell’amministrazione.
La FLC ha poi chiesto che, prima della riapertura del confronto sulla
mobilità (da concludere in fretta), ci sia un incontro preliminare sulle linee
generali per la costituzione del prossimo organico dell’autonomia nelle singole
scuole e nei futuri ambiti territoriali. Infine si è ribadita l’esigenza delsuperamento, per tutti, del blocco
triennale nella mobilità straordinaria tra ambiti territoriali di
province diverse, fermo restando le precedenze previste dalla stessa legge.
Gli impegni del MIUR
Il MIUR si è impegnato a riconvocare i sindacati nella giornata dell’11
gennaio 2016, previo invio di una nuova bozza di contratto che
recepisca i passi avanti annunciati e ad illustrare, in apertura di incontro,
le linee guida per la definizione dei prossimi organici. Rispetto alla
richiesta specifica avanzata dalla FLC di assumere impegno a convenire i
criteri per l’utilizzo dei docenti titolari sugli ambiti nelle singole scuole,
il vice capo di gabinetto ha dichiarato la disponibilità
dell’amministrazione a valutare la richiesta e ricercare forme
compatibili affinché tale impegno sia richiamato nel contratto sulla mobilità.
Conclusione
La FLC CGIL, in conclusione, si è riservata di valutare gli
avanzamenti emersi nell’incontro e le modalità con cui gli stessi troveranno
attuazione nel nuovo testo che proporrà l’amministrazione. Si è poi dichiarata disponibile
ad attivare un proficuo e rapido confronto, auspicando il raggiungimento di
un consenso utile alla sottoscrizione del prossimo contratto sulla mobilità, ma
resta ferma la nostra posizione di netta contrarietà alla chiamata diretta. Il
passaggio del docente dall’ambito alla scuola deve avvenire con modalità
oggettive da individuare in contrattazione e non su base discrezionale
da parte dei dirigenti. Questo è un principio non negoziabile.
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