lunedì 29 febbraio 2016

Criteri per la valorizzazione del merito dei docenti - Un articolo di Agata Scarafilo pubblicato su SCUOLA e AMMINISTRAZIONE - http://www.scuolaeamministrazione.it/










Criteri per la valorizzazione del merito dei docenti

Un esempio partendo dall’esperienza di una scuola

di Agata Scarafilo

A posteriori dell’entrata in vigore della Legge 107/2015, in questi mesi si è tanto parlato di premialità e valutazione nelle scuole, sia relativamente ai criteri per la valorizzazione del merito dei docenti (L.107/2015 art. 1 comma 129 punto 3) sia in relazione a quella che si determinerà come valutazione esterna delle scuole, che si inserisce, invece, nel più ampio contesto normativo determinato dall’emanazione del “Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione” (DPR n. 80/2013) e dai successivi provvedimenti attuativi.

Così, tralasciando in questo contributo di trattare di valutazione esterna, vorrei tentare di affrontare, dandogli un taglio pratico, il tema dei criteri per la valorizzazione dei docenti attraverso l’esperienza di un Istituto Scolastico, il Primo Istituto Comprensivo di Ceglie Messapica, guidato dal Dirigente Scolastico Giulio Simoni.

Insomma, vorrei attraverso l’esperienza di questo Istituto arrivare a codificare un esempio concreto di criteri che, attenendosi agli ambiti fissati dalla legge, non solo possano trovare concreta applicazione, ma possano anche impiantare una base su cui è possibile porre in essere altri e più opportuni criteri in base ai diversi ordini e tipologie di scuole.

Nell’affrontare il tema, il primo passo che l’Istituto Comprensivo di Ceglie Messapica ha fatto è stata quello di dar vita, attraverso risorse interne della scuola, a percorsi formativi finalizzati non solo alla conoscenza della Legge 107/2015, ma anche alla comprensione della ratio della stessa. Aspetto questo di non poco conto in considerazione del fatto che, come è ovvio immaginare, le idee, le opinioni possono essere tante, ma la cosa certa è che la Legge può e deve essere esattamente applicata solo se correttamente interpretata (un’attività volta a chiarire e stabilire il significato delle disposizioni, in vista della loro applicazione nei casi concreti). Al fine di attuare processi di compartecipazione e di vera rappresentatività ed in attesa che l’USR designi la componente esterna, il DS ha inteso, in pieno accordo con le componenti interne (già designate dagli organi collegiali preposti), sperimentare un processo di ricerca, con ilcoinvolgimento volontario dei docenti e dei genitori finalizzato a raccogliere una rosa di criteri che, se coerenti con quanto prescritto dalla norma, potrebbero essere presi in considerazione dal futuro Comitato di Valutazione ufficialmente costituito. Tuttavia, la raccolta delle idee intorno ai criteri e alla loro documentabilità è stata guidata entro uno schema di rilevazione dati suddiviso in 3 macro aree, che rispecchiano di pari passo i tre punti sanciti dal comma 129 dell’art. 1 della Legge107/2015.

Ciascuno di questi ambiti è stato a sua volta suddiviso in micro aree affinché fosse possibile, ad esempio, individuare indicatori più stringenti (vedasi esempio riportato di seguito).

Oltre alla documentabilità si è cercato di sondare anche il peso che i docenti e i genitori vorrebbero dare agli indicatori attraverso la richiesta di un’attribuzione di punteggio (da 1 a 10).

Tuttavia, è bene precisare che la richiesta di attribuzione del punteggio non ha avuto una finalità tesa a voler dar vita ad una sorte di graduatoria tra docenti, ma unico scopo è stato quello di consentire la realizzazione di indici che decodifichino,  in termini numerici, le azioni di miglioramento e, nello stesso tempo, possano offrire la possibilità di stabilire o la percentuale dei docenti che potranno rientrare nell’attribuzione del compenso del merito o il punteggio di sbarramento entro il quale un numero “X” di docenti potranno usufruire del beneficio. Infatti, si ricordi che comunque vi è il divieto di assegnare il bonus “a pioggia”.

Così, grazie anche a questo atteggiamento dell’Istituto, propenso più all’apertura e alla condivisione che all’ imposizione, si sono superate diverse criticità iniziali e ci si è aperti alla collaborazione.

Il lavoro continuerà fino a quando il Comitato di valutazione si costituirà ufficialmente con la componente designata dall’USR e potrà ufficialmente individuare i criteri generali attraverso i quali i Dirigente Scolastico dovrà assegnare il bonus.

Al fine, però, di non lasciare il lettore senza un esempio concreto, ho pensato, anche sulla base di quelle che sono state le prime risultanze del Primo Istituto Comprensivo di Ceglie Messapica di realizzarne uno. I criteri che andrò a codificare saranno declinati sulle caratteristiche ed attività che per sommi capi interessano un Istituto Comprensivo (S.I., S.P. e SMS), pertanto se il lettore vorrà prenderli in considerazione come modello base dovrà, poi, adattarli ai vari ordini di scuola e alle diverse caratteristiche ed attività che li caratterizzano. I punti che richiedono maggiore approfondimento saranno accompagnati da note a piè di pagina.

L’applicabilità dei criteri dovrebbe essere, a mio parere, preceduto da precondizioni di accesso alla valutazione quali ad esempio:

1.    assenza di provvedimenti disciplinari;

2.    percentuale di assenza dal lavoro che non superi, ad esempio, il 30% delle attività didattiche.

Si riporta di seguito un esempio dei criteri:

a) PRIMO PUNTO

“Qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti”

QUALITA’ DELL’INSEGNAMENTO

INDICATORI

DESCRITTORI

DOCUMENTABILITA’

PUNT.

Attuazione di piani e programmi

Misurazione del grado di attuazione dei piani e programmi, nel rispetto delle fasi e dei tempi previsti, degli standard qualitativi e quantitativi definiti, del livello di assolvimento delle risorse

Assenza di criticità formalmente denunciate o  rilevate  dal DS o dai genitori/tutor degli alunni 

1

Modernizzazione e miglioramento qualitativo dell’insegnamento

Innovazione educativa veicolata dall’integrazione di strumenti e metodi basati sull’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)Conoscenza ed uso delle Tecnologie Didattiche (TD) (1)

Documentazione a cura del docente e progetti agli atti della scuola

4

Inclusione ed accoglienza

Accoglienza ed inclusione alunni BES-DSA-STRANIERI –DISABILI e con problemi vari in attività progettuali che prevedono anche l’uso di strumentazione specifica (2)

Documentazione a cura del docente e presenza agli atti della scuola delle attività progettuali finalizzate all’inclusione e all’accoglienza

1

Individualizzazione personalizzazionedurante le ore curriculari

Attività di recupero o di potenziamento personalizzati in rapporto ai problemi o ai bisogni riscontrati  durante le ore curriculari

Documentazione a cura del docente e presenza agli atti della scuola delle attività progettuali

2

Individualizzazione e/o personalizzazionedurante le ore extracurriculari

Attività di recupero o di potenziamento personalizzati in rapporto ai problemi o ai bisogni riscontrati  durante le ore extracurriculari

Documentazione a cura del docente e presenza agli atti della scuola delle attività progettuali

1

Contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico

Adesione a progetti  MIUR- regionali  finalizzati a contrastare  la dispersione o l’abbandono scolastico (es. Area a Rischio)

Documentazione agli atti della scuola delle attività progettuali

2

Relazioni con le famiglie e patto formativo

Frequenza degli incontri, contenuto delle comunicazioni, condivisioni dei problemi

Assenza di criticità formalmente denunciate o  rilevate  dal DS o dai genitori/tutor degli alunni

 

CONTRIBUTO AL MIGLIORAMENTO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA

Partecipazione  e collaborazione elaborazione del POF /PTOF

Accettazione da parte del docente di incarichi afferenti l’elaborazione del POF /PTOF 

Incarico ed espletamento dell’incarico su valutazione del DS

4

Partecipazione elaborazione del Piano di Miglioramento d’Istituto

Accettazione da parte del docente di incarichi afferenti l’elaborazione del Piano di Miglioramento d’Istituto

Incarico ed espletamento dell’incarico su valutazione del DS

4

Produzione di strumenti e modelli pedagogici e di apprendimento

Elaborazione personale o in gruppo di modelli pedagogici e di apprendimento e strumenti funzionali all’Istituto ed adottati nell’ambito dello stesso (3)

Documentazione a cura del docente

2

Iniziative di ampliamento dell’offerta formativa documentata

Proposta e realizzazione con esiti positivi di iniziative di ampliamento dell’offerta formativa rispondenti ai bisogni dell’Istituto e coerenti con il POF /PTOF

Documentazione a cura del docente e su valutazione del DS

2

Partecipazione  a gare e concorsi

Partecipazione  a gare e concorsi con il coinvolgimento di delegazioni di alunni o gruppo classi

Documentazione agli atti della scuola

4

Disponibilità sostituzione colleghi assenti

Disponibilità dichiarata supportata da supplenze svolte  con ore eccedenti

Documentazione agli atti della scuola

2

SUCCESSO FORMATIVO E SCOLASTICO DEGLI STUDENTI

Esiti degli allievi alle prove Invalsi

Posizionamento rispetto alla media nazionale- “No cheating

Raccolta dati da comunicazione Invalsi

2

Esiti degli allievi al 1° anno di tutti e tre gli  ordini di Scuola successivi

Rilevazione degli esiti degli alunni in uscita (campionamento da eseguire su i più bravi –media del 9 o giudizio ottimo)

Raccolta dati da ordine di scuola successivo

2

Mantenimento dell’andamento positivo  o miglioramento degli esiti degli allievi nel passaggio da una classe all’altra

Rilevazione degli esiti degli alunni in entrata e confronto con gli esiti in itinere

Raccolta dati nel passaggio da una classe all’altra

1

Totale massimo di punteggio per il punto a)

35

b) SECONDO PUNTO

“ Risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche”

RISULTATI OTTENUTI DAL DOCENTE O DAL GRUPPO DI DOCENTI IN RELAZIONE AL POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE DEGLI ALUNNI E DELL’INNOVAZIONE DIDATTICA E METODOLOGICA

INDICATORI

DESCRITTORI

DOCUMENTABILITA’

PUNT.

Uso di ambienti di apprendimento innovativi

Costruzione /utilizzazione di ambienti di apprendimento innovativi  ed efficaci per la costruzione di curriculi personalizzati; utilizzo della didattica laboratoriale che impiega strumenti informatici

Documentazione agli atti della scuola e a cura del docente

6

Uso di strumenti diversificati  nella valutazione

Predisposizione di compiti secondo i diversi livelli di competenza degli studenti, elaborazione partecipata delle prove per classi parallele

Documentazione a cura del docente e agli atti della scuola

5

COLLABORAZIONE ALLA RICERCA DIDATTICA, ALLA DOCUMENTAZIONE E ALLA DIFFUSIONE DI BUONE PRATICHE DIDATTICHE

Partecipazione a gruppi di ricerca

Partecipazione a gruppi di ricerca interni o esterni all’istituto o in rete coerenti con la professionalità docente

Attestazioni di partecipazione, documentazione agli atti della scuola

5

Apporto dato alla ricerca

Personale apporto dato alla ricerca

Pubblicazioni- Documentazione agli atti della scuola o a cura del docente

5

Impatto /ricaduta sull’azione professionale sperimentazione e ricerca

Utilizzo documentato di quanto appreso nei gruppi di ricerca

Documentazione agli atti della scuola o a cura del docente

4

Flessibilità nell’orario

Sperimentazione di classi aperte, disponibilità al potenziamento delle eccellenze e al recupero delle difficoltà

Documentazione a cura del docente e agli atti della scuola

Totale massimo di punteggio per il punto b)

30

c) TERZO PUNTO

“Responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale”

REPONSABILITA’ ASSUNTE NEL COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO E DIDATTICO

INDICATORI

DESCRITTORI

DOCUMENTABILITA’

PUNT.

Responsabile di plesso scuola InfanziaCoordinatori plessi S.I.

Coordinatori didattici nella scuola primari

Coordinatori consigli di classe nella SMS

Assunzione di compiti e responsabilità  nel coordinamento  in base all’ordine di scuola in cui si presta servizio

Incarico

3

Collaborazione con il DS

Supporto organizzativo al dirigente  scolastico

Incarico

6

Componente commissione quadri orari/

Supporto organizzativo al dirigente  scolastico

Incarico

1

Componente Comitato di valutazione

Assunzione di incarichi

Incarico

1

Tutor dei docente neoassunto

Assunzione di incarichi

Incarico

2

Funzioni strumentali

Assunzione di incarichi

Incarico

5

Funzione RLS

Assunzione di incarichi

Incarico

3

Preposti sicurezza

Assunzione di incarichi

Incarico

2

Esperti esterni  sia nell’Istituto che in altre scuole

Assunzione di incarichi

Incarico

2

Facilitatore – Valutatore e tutor PON

Assunzione di incarichi nell’ambito di progetti FSE e FESR

Incarico

3

FORMAZIONE DEL PERSONALE

Organizzazione della formazione

Assunzione di compiti e responsabilità nella formazione del personale della scuola e/0 reti di scuola

Atti della scuola

3

Elaborazione e diffusione di  materiale o strumenti  didattici innovativi per la formazione del  personale

Pubblicazioni relative a temi d’interesse professionale.Funzionalità dei materiali a bisogni formativi diffusi

Documentazione prodotta dal docente

2

Formatore o esaminatore del personale

Formatore in percorsi riservati ai docenti dell’istituto o rete scuola

Documentazione agli atti della scuola o a cura del docente

2

Totale massimo di punteggio per il punto c)

35

Totale massimo di punteggio per il punto a)+b)+c)

100

Come si potrà notare il punteggio massimo attribuibile, se per assurdo un docente rispondesse a tutti i criteri, potrebbe essere 100. Come invece si può notare dall’esame dei criteri nessuno mai potrà ottenere il suddetto punteggio, in quanto già di per sé il possesso di alcuni criteri ne esclude altri; si pensi ad esempio all’attribuzione dell’incarico di collaboratore del DS che esclude la possibilità di ricoprire contestualmente l’incarico di funzione strumentale.

Da ciò se ne desume che, in base a quanto già detto in premessa, si renderà necessario stabilire o la quota massima di accesso al beneficio (ad esempio il 15% dei docenti) e di conseguenza, ad esempio, su un numero complessivo di docenti a tempo indeterminato di 100 otterrebbero il beneficio i primi 15 valutati più positivamente dal dirigente. Si potrebbe, invece, pensare ad un’altra alternativa, ossia stabilire che accedono al beneficio coloro che raggiungono un punteggio minimo ad esempio di 35 punti; di conseguenza la percentuale di beneficiari si determinerebbe da sé, in base a quanti docenti riescono a raggiungere almeno il punteggio minimo prestabilito.

Note

(1) Pertanto è necessario distinguere le TD (Tecnologie Didattiche) dalle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione). Le TD fanno riferimento ad un ambito interdisciplinare il cui focus è rappresentato dai processi didattici, metacognitivi e metacomunicativi che usano le TIC, ma non coincide con esse. Le TIC, infatti, in senso stretto riguardano le tecnologie utilizzate o utilizzabili nella didattica la cui connotazione è prevalentemente tecnologico-digitale. Attraverso le TD gli strumenti informatici sono usati come supporto per favorire la crescita di “comunità di apprendimento” anziché come veicolo per erogare contenuti.

(2) Progetti finalizzati, ad esempio, ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini cognitive e a gestire in modo alternativo le attività d’aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti e ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. Non in altro modo sarebbe, infatti, possibile che gli alunni esercitino il proprio diritto allo studio inteso come successo formativo per tutti, tanto che la predisposizione di interventi didattici non differenziati evidenzia immediatamente una disparità di trattamento nel servizio di istruzione verso coloro che non sono compresi nelle prassi educative e didattiche concretamente realizzate. La progettualità didattica orientata all’inclusione  e all’accoglienza comporta l’adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici.

(3) Per insegnare non basta raccontare infatti il linguaggio da solo non basta. Non a caso non si ha solo bisogno di libri, ma anche di insegnati. Il criterio in questione fa riferimento all’elaborazione di modelli e prototipi didattici, intesi come schemi e dispositivi teorico-pratici a supporto dell’azione formativa. Modelli, dunque, che si caratterizzano per il fatto di saper coniugare la dimensione di senso dell’impegno educativo con quella tecnico-operativa. Un modello didattico rappresenta un dispositivo utile nella costruzione di competenza nella gestione dell’insegnamento soprattutto in quanto favorisce la costruzione di schemi, la cui acquisizione rappresenta un passaggio fondamentale nei processi di professionalizzazione. Così, si ritiene debba essere presa in considerazione, ai fini della valutazione della qualità dell’insegnamento, anche la ricerca a sostegno delle pratiche didattiche a partire dall’evidente indisponibilità di un modello già di per sé adatto.

 

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